Trascorrendo un fine settimana nel capoluogo dell’Emilia Romagna, è doveroso passare una giornata nella bella Parma, a soli 30 km da Reggio Emilia.
Che cosa vedere in una giornata a Parma?
Abitata fin dall’era del rame e controllata prima dagli etruschi e poi da popolazioni celtiche, nell’area parmense furono i romani a fondare la città che oggi conosciamo: lungo la via Aemilia, nel 183 a.C. nacque Parma, colonia gemella di Mutina, l’attuale Modena. Tuttavia è la città medievale e rinascimentale il centro d’interesse dell’odierno visitatore, un periodo storico che può essere ripercorso grazie alle opere di grandi artisti come Antonio Allegri e Girolamo Francesco Mazzola, meglio noti come Correggio e Parmigianino. Le cupole, una dopo l’altra, sono i capolavori più significativi della città.
Il duomo
La cupola e le volte della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo, sono sicuramente le più affascinanti, di fronte a cui si potrebbe rimanere per ore con il naso all’insù: le figure umane che sovrastano l’altare maggiore, dipinte dal Correggio, si sovrappongono l’una all’altra, si allungano sulla superficie della cupola, paiono infinite.
Cupola di Correggio e abside
Anche le pareti della navata centrale sono ricoperte da affreschi opera di Lattanzio Gambara e narrano episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Decorazioni della navata centrale
L’edificio attuale venne consacrato nel 1106 e costruito sui resti dell’antica basilica, distrutta nel IX secolo da un incendio. Il battistero a base ottagonale, adiacente alla cattedrale, venne completato nel 1270 e si considera il punto di giunzione tra l’architettura romanica e quella gotica. Anche nel battistero cupola e nicchie laterali sono magistralmente affrescate.
L’abbazia di San Giovanni Evangelista
Poco lontano si trova l’abbazia di San Giovanni Evangelista, costruita nel 980 e riedificata, dopo un incendio, alla fine del Quattrocento. La cupola venne dipinta da Correggio e il chiostro è un luogo tranquillo, che trasmette pace.
Le stanze più curiose però sono quelle che ospitano l’antica spezieria di San Giovanni, storica farmacia fondata dai monaci benedettini in epoca remota: il laboratorio e le teche degli speziali trasportano il visitatore in una dimensione parallela, che ricorda i film ambientati nel medioevo e alcune scene delle opere di Shakespeare.
Gli appartamenti della badessa
Gli appartamenti della Badessa nell’ex monastero di San Paolo sono un piacere per gli occhi grazie alle loro volte affrescate: grottesche e candelabre decorano la stanza dipinta da Alessandro Araldi, mentre un pergolato da cui fanno capolino putti abbracciati ai loro cani o impegnati in scherzi infantili decora la Camera della Badessa, opera di Correggio. Il complesso fu fondato intorno al 1000 e raggiunse il suo periodo di maggior splendore nel XV secolo, sotto la guida di Giovanna da Piacenza, la stessa badessa che fece decorare i soffitti del proprio appartamento, oggi museo.
Appartamenti della Badessa
Il teatro farnese
Parte del percorso museale della Galleria Nazionale, ospitata nel complesso della Pilotta, è il Teatro Farnese, fatto costruire nel 1618 per volere del duca di Parma e Piacenza Ranuccio I come teatro di corte. Utilizzato solo nove volte nel corso della sua storia e costruito interamente in legno, venne distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e riedificato nel rispetto dei disegni originali tra il 1956 e il 1960. Proprietà della famiglia Farnese era anche la collezione d’arte in mostra alla Galleria di cui fanno parte, tra le altre, opere di Canaletto, Leonardo da Vinci e Tintoretto.
Il teatro regio
Il Teatro Regio destinato a spettacoli di opera lirica è nato per volere della contessa Maria Luigia, è stato completato nel 1829 e celebra la grandezza di Giuseppe Verdi. Rosso, bianco e oro, con il soffitto decorato dalle rappresentazioni di grandi drammaturghi e illuminato da un enorme lampadario parigino pesante più di 1 tonnellata, è davvero spettacolare. Seguendo una visita guidata si possono ammirare il foyer e gli interni, raggiungendo i palchetti e la platea, mentre si ascolta la narrazione della storia dell’edificio.
Insieme alla storia che la caratterizza, Parma è una città famosa per le sue delizie culinarie: dal culatello di Zibello, da mangiare con la torta fritta, variante locale del gnocco fritto, ai tortelli di zucca, patate o erbette; dal prosciutto crudo di Parma al parmigiano reggiano; dal lambrusco al malvasia di Maiatico. Una città tanto vivace a tavola da essere nominata Città Creativa per la Gastronomia da parte dell’UNESCO nel 2015.
Siete mai stati a Parma? Fatemi sapere cosa ne pensate e se questi consigli sono stati utili per programmare la vostra prossima visita alla città nei commenti!
Cosa non perdere in breve:
- Duomo
- Abbazia di San Giovanni Evangelista
- Ex convento di San Paolo
- Complesso della Pilotta
- Teatro Regio
L’ufficio turistico della città è situato di fianco al municipio.