Era febbraio del 2016 quando ho pubblicato la mia prima bucket list. Da quel momento, ho cambiato facoltà universitaria, ho vissuto nove mesi in Spagna e due in Francia, ho imparato una nuova lingua e perfezionato lo spagnolo, ho viaggiato molto, trovato un lavoro in un giornale e, cosa non da poco, mi sono innamorata.
Dunque, è giunto il momento di ricominciare a raccontare le mie peregrinazioni (e ce ne sono tante di cui parlare): quale miglior maniera di tornare a scrivere su questo blog se non aggiornando la mia lista? Un giorno dopo l’altro, potrei farla diventare sempre più lunga, ma cominciamo dallo spuntare qualche voce tra quelle originarie!
- Viaggiare e scrivere.
- Andare in Tibet.
- Laurearmi ✅
- Lanciarmi con il paracadute.
- Fare qualche lezione di surf.
- Fare snorkelling nella Grande Barriera Corallina australiana.
- Imparare bene il francese ✅
I due mesi trascorsi a Nizza, tra scuola e vita quotidiana, sono valsi due esami DELF ben fatti e soprattutto la capacità di fare discorsi complessi, parlare al telefono, vedere film e leggere libri in francese.
- Partire con Medici Senza Frontiere, Emergency o altre organizzazioni di questo tipo.
- Continuare a conoscere tante persone in giro per il mondo ✅: un work in progress che non finirà mai.
- Avere un letto rotondo.
- Essere meno timida.
- Guidare un vecchio maggiolino Volkswagen.
- Fare una giornata di shopping folle a New York.
- Frequentare, almeno per un periodo, una prestigiosa università americana.
- Andare a vivere all’estero ✅
Non per sempre, ma negli ultimi due anni ho vissuto più tempo all’estero che in
Italia, tra Spagna e Francia, in entrambi i casi per motivi di studio. - Abitare in una grande metropoli.
- Studiare una lingua straniera come il cinese o l’arabo.
- Imparare a cucinare ✅
Non sono uno chef stellato e detesto cucinare quando qualcuno è in cucina con me, ma sono notevolmente migliorata, non solo nel seguire le ricette: l’aver vissuto da sola per un anno a Santiago de Compostela e dovermi nutrire quotidianamente, oltre al piacere di prendere una pausa “obbligata” dallo studio per cucinare, mi hanno resa una (molto) discreta cuoca.
- Assaggiare gli insetti.
- Tuffarmi da una scogliera.
- Andare a camminare in Patagonia.
- Imparare a fare la maglia ✅
Il mio porta Kindle, cucito ad hoc prima della partenza per Cuba.
- Vedere l’Angkor Wat in Cambogia, Petra in Giordania, le piramidi in Egitto e le piramidi Maya in Messico.
- Fare un viaggio da sola in India.
- Camminare sulla Grande Muraglia cinese.
- Viaggiare lungo tutta la Transiberiana.
- Mangiare sushi a Tokyo ✅
Sushi, zuppa di miso e mochi.
- Imparare a ballare la salsa a Cuba ✅
Ci sono anche dei video che lo dimostrano.
- Fare un viaggio on the road da una costa all’altra degli Stati Uniti.
- Scrivere un libro.
- Partecipare a un matrimonio indiano.
- Vedere l’aurora boreale.
- Visitare i luoghi di Harry Potter in Inghilterra ✅
Non ho visitato realmente tutti i luoghi in cui è ambientata la saga, ma gli Harry Potter Studios e King’s Cross sì. - Fare un viaggio via terra seguendo l’antica Via della Seta.
- Ritornare in Sudafrica e fare trekking sul Drakensberg.
- Rivedere la mia famiglia sudafricana e Janeth il più presto possibile ✅
Janeth, all’altro lato dell’Oceano Atlantico, non l’ho ancora rivista, ma a novembre del 2018, dopo otto anni e durante il nostro viaggio attraverso la Namibia e il Western Cape, ho incontrato di nuovo la mia host family di Cape Town. Una delle emozioni più forti di questo viaggio. - Fare yoga in un ashram indiano.
- Fare trekking sull’Himalaya.
- Risalire il Rio delle Amazzoni in barca.
- Vedere i gorilla in Uganda.
- Visitare gli archivi della National Geographic Society a Washington.
- Visitare i Parchi Nazionali americani.
- Fare volontariato all’estero.
- Visitare il Museo della Croce Rossa di Ginevra.