Quando si nomina Idrija, vi si associano sempre i termini mercurio e merletti.
La città è famosa per la sua vecchia miniera di mercurio, oggi visitabile con un tour guidato della durata di circa un’ora. L’Antonijev Rov, il Pozzo di Antonio, è la galleria aperta nel 1500 attraverso cui si può entrare nella miniera. Durante l’escursione si scende, vestiti da minatori, fino a circa 120 metri di profondità, dopo aver visto un filmato che fa da introduzione alla visita. La passeggiata tra i cunicoli è emozionante e le guide sono di solito pronte a rispondere ad ogni genere di domanda.
“Buona fortuna!”
È invece al Museo Civico, che ha sede nel castello, dove si parla di merletti.
Dopo una sezione dedicata alla storia di Idrija, si giunge a quella in cui un breve video-documentario spiega come vengono prodotti i merletti. Qui si ha anche la possibilità di provare ad intrecciare un merletto, con fili, rocchetti e spilli.
Dalla città del mercurio noi ci siamo diretti a nord est per visitare Cerkno, sede dell’ospedale partigiano Franja. Difficile da raggiungere attraverso una stretta gola, con il sentiero che costeggia il fiume e sale a zig-zag lungo la cascata, non è mai stato conquistato dai tedeschi nel corso del conflitto ed è risultato di vitale importanza tra il 1944 e il 1945, gli anni in cui è stato attivo. Oggi se ne può vedere solo la ricostruzione, poiché gli edifici originali sono stati quasi tutti distrutti da un’alluvione nel 2007. Ma la posizione in cui si trova e le spiegazioni di com’era organizzato continuano a fare il loro effetto: stanze per i feriti, una sala operativa, le cucine, i dormitori, la lavanderia. Raccontati dalle pagine di diario di coloro che vi hanno vissuto, lasciano un segno indelebile nella memoria del visitatore.
Il borgo di Skofja Loka, con Mestni Trg circondata da case Cinquecentesche, il municipio e le insegne in ferro battuto dei negozi, è bellissimo.